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UNA TOMBA PER LE LUCCIOLE

Titolo originale: Hotaru no haka
Titolo ad ideogramma:
Titolo internazionale: Grave Of The Fireflies
Anno: 1988
Basato su: il racconto di Akiyuki Nosaka "Hotaru no haka"
Regia: Isao Takahata
Soggetto: Isao Takahata
Sceneggiatura: Isao Takahata
Fotografia: Nobuo Koyama
Montaggio: Takeshi Seyama
Musiche: Yoshio Mamiya
Durata: 93 min. versione giapponese,
85 min. versione europea
Formato video cinematografico: ---
Data di uscita in Italia: inedito al cinema
Distribuito da: ---
Dvd in italiano: 2001
Trama    Doppiaggio    Immagini    Premi Vinti    Edizioni in Dvd    News

- TRAMA -

Giappone, 21 settembre 1945. Alla stazione di Kobe, il quattordicenne Seita muore di inedia. Il suo fantasma ripercorre i tragici eventi degli ultimi quattro mesi: i bombardamenti americani, il cadavere della madre sfigurato dalle ustioni, il padre a difendere la gloria dell'impero nella sua bianca uniforme da ufficiale di marina, Seita e la sorellina Setsuko soli contro il mondo impazzito. E poi la paura, la mancanza di soldi, i furti, la fame. Questa notte spaventosa è rischiarata dai flebili bagliori delle lucciole. Ma all'alba non ne rimarrà più nessuna.


- DOPPIAGGIO -

Doppiatori Originali: Seita: Tsutomu Tatsumi, Setsuko: Ayano Shiraishi, Madre: Yoshiko Shinohara, Zia: Akemi Yamaguchi

Doppiatori Italiani (Edizione Yamato Video): Seita: Corrado Conforti, Setsuko: Perla Liberatori, Madre: Beatrice Margiotti, Zia: Lorenza Biella, Cugina: Monica Ward, Infermiere: Gino Pagnani, Poliziotto: Massimo Corizza, Militare: Luciano Marchitiello

Altri dati sul doppiaggio Italiano: Edizione Italiana: Yamato Video, Doppiaggio Italiano: Promovision, Traduzione: Francesco Prandoni, Dialoghi Italiani: Massimo Corizza, Direzione Del Doppiaggio: Massimo Corizza


- PREMI VINTI -

1989 - Blue Ribbon Awards: Special Award
1994 - Chicago International Children's Film Festival: Animation Jury Award (Miglior Film d'Animazione)
1994 - Chicago International Children's Film Festival: Rights of the Child Award


Edizioni in ITALIANO e in lingua straniera disponibili in dvd!



Testi presenti sul foglietto dell'edizione italiana.

TOMBE E FOLLETTI
Di Francesco Prandoni

Il 16 aprile 1988 veniva distribuito nella sale giapponesi Una tomba per le lucciole, di Isao Takahata. In realtà, il cartello comprendeva ben due film: quello di Takahata era infatti preceduto da Tonari no Totoro (I miei vicini Totoro), scritto e diretto dall'inseparabile amico Hayao Miyazaki. I due film, realizzati dal neonato Studio Ghibli, appaiono uniti dall'ambientazione dichiaratamente giapponese (cosa rara per l'animazione dell'Arcipelago, sempre alla ricerca di altrove) e dell'acuto copy "Siamo venuti a portarvi un oggetto smarrito". Eppure non possono essere più diversi: Totoro è una deliziosa favola ecologica e una vera gioia per gli occhi di tutti i bambini; Una tomba per le lucciole, ambientato durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, mostra con spietato realismo i cadaveri straziati dalle ustioni e vede i due bambini protagonisti morire di inedia. Gli spettatori più piccoli, dopo essere impazziti di gioia per i buffi folletti Totoro, vengono improvvisamente scaraventati nell'inferno della Kobe del 1945, carbonizzata insieme a qualche migliaio dei suoi abitanti dalle bombe incendiarie lanciate da 350 B-29 americani. Tra i fiumi di lacrime della prole terrorizzata, molti genitori non mancano di protestare nei confronti di una scelta tanto infelice. Totoro sarà l'inizio per le fortune commerciali dello Studio Ghibli, tanto da diventarne il logo. Una tomba per le lucciole, all'opposto, rimarrà un film controverso, elogiato per l'elevata qualità tecnica ma in qualche modo ospite imbarazzante all'interno della blasonata filmografia di marchio Ghibli. Eppure, non avrebbe mai potuto esserci Totoro senza Una tomba per le lucciole.

GHIBLI - Oggi, ogni nuovo film di Hayao Miyazaki, segna un record di incassi nella storia del cinema giapponese. Ma agli inizi degli anni '80, Miyazaki era considerato un regista di scarso successo commerciale e, solo grazie all'interessamento di Toshio Suzuki, vice direttore della rivista di animazione Animage, si era arrivati alla produzione di due lungometraggi: Kaze no Tami no Nausicaa (Nausicaa della Valle del Vento, 1984) e Tenku no Shiro Laputa (Laputa il castello volante, 1986), prodotti dal gruppo editoriale Tokuma Shoten, che pubblicava Animage. Gli incassi, pur non strabilianti, lasciavano spazio per un nuovo film. Sostenuto da Suzuki, Miyazaki ripropone quindi il progetto di Totoro, una favola ambientata nella campagna giapponese degli anni Cinquanta, a cui pensava da circa un decennio. Ma dai piani alti della Tokuma la risposta è no: troppo lontano dai contenuti avventurosi di Nausicaa e Laputa. Diversi mesi prima, tuttavia, il direttore di Animage Hideo Ogata aveva proposto a Isao Takahata di realizzare un film, ambientato nel dopoguerra, che raccontasse la vitalità di un gruppo di bambini all'indomani della distruzione. Takahata è di cinque anni più anziano di Miyazaki e, la loro amicizia personale e professionale risale agli anni Sessanta, quando i due si conobbero alle assemblee sindacali alla Toei Doga. Insieme hanno realizzato il lungometraggio Hols (oggi considerato un capolavoro, allora un disastro economico, la prima serie di Lupin III, Heidi, Dagli Appennini alle Ande. Takahata ha inoltre svolto il ruolo di produttore in Nausicaa e Laputa, ma questa è la prima volta che gli viene offerta la re gia di un film per la neonata struttura dello Studio Ghibli.

LUCCIOLE - Mentre si ricerca un soggetto adeguato all'idea di Ogata, Toshio Suzuki si ricorda del racconto Hotaru no haka (Una tomba per le lucciole), scritto da Akiyuki. Nosaka sulla base delle proprie esperienze durante quegli anni. Il libro, uscito nel 1968, è un bestseller da 1.300.000 copie e vanta il riconoscimento del prestigioso premio letterario Naoki. Ancora una volta, tuttavia, i piani alti della Tokuma rispondono no: prima gli spettri, e adesso le tombe? Non se ne parla. A Suzuki non rimane quindi che rivolgersi alla casa editrice del romanzo, la Shinchosha che, per felice combinazione, sembra interessata ad intervestire nel multimediale. E' proprio della Shinchosha quindi, che Suzuki riesce a ottenere i fondi per realizzare un'ora di animazione per Una tomba per le lucciole. Adesso ci sarebbe spazio anche per Totoro che, sotto forma di un altro mediometraggio di 60 minuti, potrebbe essere proiettato insieme a un film tratto da un soggetto conosciuto da tutti. Col passere del tempo, tuttavia, i due film si gonfiano, diventando due lungometraggi di oltre 80 minuti ciascuno. Ma i problemi non sono finiti. Mentre la produzione di Totoro procede secondo le previsioni, quella da Una tomba per le lucciole arranca contro il tempo e, quando entra in distribuzione il 16 aprile, alcune scene sono montate senza essere colorate, mentre altre ancora sono state tagliate per stringere i tempo. Nelle interviste, Takahata sostiene che l'effetto è voluto, ma in realtà allo Studio Ghibli si lavora ancora. Il film sarà terminato solo il 30 aprile e vedrà la luce nella sua completezza solo in videocassetta.

Un particolare ringraziamento a Takuo Murase (Shinchosha) e Yukio Kotaki (Toho International)



LUCCIOLE E SCARAFAGGI
Appunti su un film difficile

FANTASMI SU KOBE - Una tomba per le lucciole è tratto dall'omonimo racconto semi autobiografico di Akiyuki Nosaka, scritto in requiem per la sorellina che non era stato in grado di salvare. Il ricordo di quei giorni è talmente doloroso che lo stesso Nosaka afferma di non aver mai riletto il suo racconto dopo averlo scritto, spiegando che sarebbe come tornare sul luogo del delitto. Nonostante i commenti di circostanza in occasione della trasposizione animata, è certo che Nosaka non ha mai visto neppure il film. Takahata ha tuttavia apportato alcuni sostanziali cambiamenti, tra cui l'idea dei fantasmi di Seita e Setsuko. Mentre il racconto di Nosaka finisce con Seita cremato nel tempio di Nunobiki insieme ad altri trenta bambini morti come lui, il regista Isao Takahata ha invece voluto terminare con un collegamento al Giappone attuale.

KOBE, ARIZONA - Tra i tanti progetti di trasporre il racconto di Nosaka in film, va ricordato quello dello scomparso Junzo Iwase, allora presidente della casa editrice KK Bestsellers. Iwase propose di ricostruire Kobe nel deserto dell'Arizona ed utilizzare per le riprese l'esemplare di B-29, ancora funzionante, custodito nel Flying Museum del Texas. Inutile dire che non se ne fece nulla.

KONDO - Yoshifumi Kondo (Niigata, 1950), supervisore dell'animazione del film, inizia la sua carriera nel 1968 come allievo di Yasuo Otsuka alla A Production e, da allora, è spesso legato ai lavori di Takahata e Miyazaki: Lupin II, Conan, Anna dai capelli rossi. Una tomba per le lucciole è il suo primo lavoro con lo Studio Ghibli, e il suo nme sarà presente in tutti i film successivi, fino al celebrato Princess Mononoke. Nel 1995 debutta come regista con Mimi o sumaseba (Se tendi l'orecchio). La sua carriera si chiude prematuramente il 21 gennaio 1998 a causa di una malattia polmonare.

CONTORNI - Uno degli accorgimenti tecnici del film è quello di segnare i contorni dei personaggi in marrone invece del solito nero, per rendere le figure più morbide e realistiche. L'intero film è in effetti un tentativo di non scendere a compromessi con i luoghi comuni della semantica dei cartoni animati, raggiungendo i livelli di crudo realismo che hanno tanto sconvolto quando suscitato l'ammirazione degli spettatori.

ANNO - Hideaki Anno, celebrato regista di Nadia ed Evangelion è responsabile della parata navale. Anno aveva disegnato le navi nei minimi dettagli, ma all'ultimo si decise di renderla una scena notturna. Gli sforzi di Anno vennero quindi coperti di nero. Sue anche le scene dei B-29 e dei caccia americani.

SETSUKO - Lo straordinario doppiaggio originale del film è realizzato in dialetto Kobe. Per la voce di Setsuko fu scelta la piccola Ayano Shiraishi che, al tempo, aveva solo un anno in più del suo personaggio. Non sapendo ancora leggere, i dialoghi le vennero spiegati a voce di volta in volta e, la sua parte fu registrata in anticipo per essere sincronizzata ai labiali, tecnica applicata qui per la prima volta dallo Studio Ghibli. Per i movimenti di Setsuko fu invitata come modella la figlia dello scenografo Nizo Yamamoto.

SAKUMA DROP - Ogni dettaglio del film è stato riprodotto sulla base di scrupolose ricerche iconografiche. Lo staff si recò a Kobe e Nishinomiya, raccogliendo un'impressionante quantità di materiale fotografico, diventato oggi maggiormente prezioso dopo che il terremoto del 1995 ha distrutto molti edifici storici. Le caramelle di Setsuko, prodotte dalla ditta Sakuma, sono in circolazione ancora oggi. Al tempo, tuttavia, rappresentavano un lusso non indifferente, il che ben spiega la situazione privilegiata di Seita e Setsuko in qualità di appartenenti alla famiglia di un capitano della Marina Imperiale. La scatola di caramelle, di cui nel racconto si parla solo quando viene trovata addosso al corpo di Seita senza ulteriori spiegazioni, diventa per Takahata l'ultimo legame con il benessere spensierato che i due bambini hanno sempre conosciuto, nonchè il tentativo di prolungarlo nonostante la realtà in cui sono stati scaraventati e alla quale non riescono ad adattarsi. Uno spettatore giapponese ha cinicamente annotato: "I due protagonisti sono fragili come le lucciole perchè provengono da un ambiente agiato. Questa storia non si sarebbe fatta se avessero avuto la forza vitale degli scarafaggi."



ARCIPELAGO IN FIAMME - Quando l'esercito giapponese iniziò a bombardare le città cinesi nel 1937, il Dipartimento di Stato americano denunciò il Giappone di fronte alla Lega delle Nazioni, in base al fatto che "il bombardamento condotto su vaste aree dove risiede una densa popolazione impegnata in attività pacifiche, è contrario ai principi della legge dell'umanità". Dal 15 giugno 1944 al 15 agosto 1945, giorno della resa, i bombardieri B-29 americani colpirono quasi 100 città giapponesi, per un totale di 160 mila tonnellate di bombe, che provocarono 10 milioni di morti e feriti. Ma come si vede bene nel film, il tipo di bombardamento più efficace non era di tipo esplosivo, bensì incendiario, come aveva provato il micidiale raid su Tokyo: nella notte tra il 9 e il 10 marzo 1945, ll4 fortezze volanti mandarono al rogo 100.000 persone (più della metà di tutte le vittime civili italiane durante la Seconda Guerra Mondiale). In maggio, il 75% dei carichi dei B-29 era incendiario e, almeno 66 città, furono colpite da questi ordigni. Nel 1945, Kobe subì tre grandi attacchi (l'ultimo quello del 5 giugno, raccontato nel film) che provocò complessivamente 11.000 morti e 21.000 feriti.

DATI - Per realizzare Una tomba per le lucciole sono stati necessari 54.660 rodovetri, 304 colori e 14 mesi di lavorazione. Il film ha incassato 588.000.000 yen, e ogni anno, in prossimità del 15 agosto, viene trasmesso dalla televisione giapponese.

(a cura di Francesco Prandoni)



AVVERTENZE
Il film contenuto in questo DVD è in formato 16:9 per rispettare le dimensioni originali dello schermo. Al fine di manette uniformità con il programma, le pagine dei menù sono state realizzate nello stesso formato. I sottotitoli italiano sono richiamabili in qualunque momento con l'apposito tasto del telecomando e, sono comunque visualizzati automaticamente, se viene scelta la traccia audio giapponese. La durata originale del film è di 88'26"19 frames, se calcolati alla velocità della pellicola di 26 frames/secondo, ma il master utilizzato per questo DVD è stato trasposto da pellicola 16 mm a betacam digitale alla velocità di 25 frames/secondo in conformità agli standard televisivi, facendo risultare la durata totale 85 minuti. Nessuna scena è stata omessa.


Gli altri film:

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